Cara Mara,
la notizia della tua scomparsa è giunta come un vento freddo che gela le ossa. Tra noi, gli amici che vissero insieme a Trecenta gli anni sessanta, non riusciamo ancora a parlare di te, nel nostro intimo non abbiamo ancora accettato l’idea che tu non ci sia più.
Dentro di me sono vivi il tuo sguardo sereno, il tuo sorriso, la tua voce calda. Ho rivisto una tua vecchia foto. Sul retro avevi scritto la data, settembre 1969: avevi dunque diciotto anni. Sei seduta su un vaso di un albero di limone, il capo seminascosto da foglie e limoni. La foto è in bianco e nero: eppure io vedo i colori di quella tarda estate, sento il profumo di quei limoni e nella mia mente risuona felice il sorriso dei tuoi diciotto anni.
Vittorio